Spulciando tra le notizie mi imbatto in questa:
Il mondo della cultura dà l'addio
al grande scienziato Antonio Vitale
E' stato un mio prof.... pardon prefessore, perchè come diceva lui "quando vai dal dottore non lo chiami mica dott!"
Non sapevo fosse malato... la prima cosa che ho pensato è stata: "Ci credo, con tutti i colpi che gli hanno mandato!"
Sì perchè non era ricordato in modo molto piacevole dagli studenti, grandissimo scienziato, vero luminare e bravo insegnante, ma aveva un'umanità tendente allo zero assoluto!
Tuttavia le sue "barbarie" alla fine venivano ricordate col sorriso (almeno da chi non era oggetto dei suoi soprusi) tanto da far nascere un blog con le sue frasi celebri!
Però in fondo dispiace, molto... e quando dispiace vuol dire che nonostante i suoi modi assolutamente disumani, ci aveva insegnato qualcosa!
Non sapevo fosse malato... la prima cosa che ho pensato è stata: "Ci credo, con tutti i colpi che gli hanno mandato!"
Sì perchè non era ricordato in modo molto piacevole dagli studenti, grandissimo scienziato, vero luminare e bravo insegnante, ma aveva un'umanità tendente allo zero assoluto!
Tuttavia le sue "barbarie" alla fine venivano ricordate col sorriso (almeno da chi non era oggetto dei suoi soprusi) tanto da far nascere un blog con le sue frasi celebri!
Però in fondo dispiace, molto... e quando dispiace vuol dire che nonostante i suoi modi assolutamente disumani, ci aveva insegnato qualcosa!
In più ricordo quando lo vidi per la prima volta in tv, in questo filmato:
Ricordo la mia reazione, uguale a quella di tutti coloro lo hanno conosciuto, cioè ad ogni intervento della presentatrice ci siamo detti: "Adesso la infama... adesso la infama..."
....concludendo con... "se non era in televisione le diceva che era una mer...!"
....concludendo con... "se non era in televisione le diceva che era una mer...!"
Rimane davvero una gran amarezza dopo aver letto la notizia...... e come avrebbe gridato lui:
"....avete capito SIIIIIIIII o NOOOOOO!??!?!?!?"
19 commenti:
era uno che la passione per la fisica te la inculcava da dietro o da davanti o da qualsiasi buco uno avesse aperto;
uno che ti urlava in faccia che eri una merda perché non sapevi dirgli perché la luna non casca sulla terra
e uno che rideva come un deficiente quando gli sapevi spiegare e dimostrare che la luce è un onda energetica ma che non sapevi che quello che l'ha scoperto ci ha messo anni per dimostrarlo
il tutto paragonabile solo al suo incredibilmente brutto carattere
ma mai pari all'umiltà che aveva di fronte alle sue leggi della fisica, alle sue particelle che danzavano, di fronte alla consapevolezza di non aver ancora capito un cazzo
quanti difetti aveva quell'uomo
eppure era, è stato ed è e rimarrà IL PROFESSORE
GRAZIE ANTONIO
Ricordo quando mi fece studiare una sezione del libro di Fisica per poi farmela presentare alla cattedra durante la lezione successiva. Io avevo studiato a memoria tutto, parola per parola. Quando ebbi iniziato la spiegazione da pochi secondi, lui trovò qualcosa che non gli piaceva (anche se era co-autore del libro) e finì la spiegazione a modo suo. Anche se il concetto in fin dei conti era il medesimo.
Grazie Antonio.
Filippo
Non posso negare che ad ogni sua lezione rimanevo incollato, nascosto per evitare che per qualsiasi ragione incrociando i suoi occhi mi interpellasse, ma comunque rapito per la passione che mi faceva suscitare per una materia in gran parte a me sconosciuta.
Ciao Vitale!
Mi ricordero' per sempre il primo giorno di università, le prime ore... trascorse con il Professore... credo che il terrore che aveva suscitato in tutti noi in quelle quattro ore filate con le sue domande "facili" ma che ci facevano una gran paura per via del suo atteggiamento ("MI DICA COS'E' UN RADIANTE!!!!") era davvero imparagonabile con qualsiasi altra situazione di panico estremo!! Grande Vitale, ha segnato il mio cuore con la sua umiltà estrema celata dal suo atteggiamento "cattivo" e sprezzante.
Oggi è davvero un giorno triste per me e credo per tutti noi che abbiamo avuto la fortuna, anzi l'ONORE di essere suoi studenti anche solo per pochi mesi. Antonio ci mancherai
Non ho trovato ancora una persona che non sia triste alla notizia.
E posso affermare con una certa sicurezza che ci ha trattati tutti a calci in culo.
Rimango ancora stupito da quanto quest'uomo ci abbia insegnato umiltà e rispetto per lo studio urlandoci dietro che non eravamo altro che braccia rubate all'agricoltura.
Grazie di tutto Professore.
Mi ricordo quando verso la fine del corso di Fisica L-A venne da me per chiedermi qual era l'energia potenziale in un problema che stavamo risolvendo alla lavagna. Sapevo la risposta, ma a vedermelo a mezzo metro davanti mi si raggelò il sangue, e non aprii bocca. E lui, con fare un po' sibillino, "Lo dica, tanto poi non cambia niente". Rimasi zitto una seconda volta. Poi fece la domanda a uno più avanti, che rispose. Da quel giorno, non so neppure io come, il mio timoroso atteggiamento nei confronti dei professori cambiò radicalmente. E arrivai a dare Fisica B col sorriso sulle labbra. Dentro quello studio al dipartimento di fisica non c'era più un nemico da combattere, ma un uomo che meritava il nostro rispetto. Anche per questo, grazie Professore!
Un grande professore, un grande fisico, un grande Uomo.
Un duro dal cuore buono, un uomo appassionato ed entusiasta della vita e del suo lavoro, desideroso e attivo in prima persona per portare avanti ciò in cui credeva, cosa sempre più rara da trovare, soprattutto tra persone che ricoprono ruoli importanti. Un uomo che conosceva la fatica dello studio duro, ma, forgiato da questo, traeva la forza per non scendere mai a compromessi e dire nettamente, senza tanti giri di parole, ciò che pensava. Era questo che voleva insegnarci quando ci insultava e ci urlava in faccia, voleva insegnarci a essere Uomini, a prenderci sul serio, noi e le nostre scelte, che nella vita non ti regalano niente, ma che, se ci fossimo applicati con umiltà e serietà, non ci saremmo fatti mettere i piedi in testa da nessuno, nel lavoro e nella vita. Un uomo che ha affrontato la malattia con un coraggio inverosimile. Conscio di ciò a cui sarebbe andato incontro, ha continuato e incrementato il suo impegno come se volesse lasciare tutte le cose a posto prima di andarsene. In aula durante le lezioni non una parola della sua malattia, non un lamento. Talmente ligio al suo lavoro da fare esami orali fino al giorno prima di andare sotto i ferri per quel male che, alla fine, se l'è portato via.
Caro Professore, non finirò mai di dirle grazie, grazie, grazie...
E' riuscito anche nell'impresa di farmi avere 7 commenti!
Grazie.... effettivamente ora che me lo fate notare, nonostante fosse così "odiato" dagli studenti, tutti si sono mostrati addolorati e dispiaciuti... pace all'anima sua!
Un grande!
Lo ricordo bene per il suo trattarti male quasi sempre parlo del 1982/83 quando aveva il suo stile inconfondibile: "il 4% dei promossi ai suoi esami" e se ne vantava anche!!! Bha! Io me ne sarei vergognato! Non gioisco ma onestamente non lo piango ... gli ho visto rovinare più di una carriera scolastica senza motivo! Io ho tenuto duro e la laurea l'ho consegueta e bene, ma non certo per la sua umanità!!! Ho imparato però da lui il come non ci si deve comportare per rispettare il prossimo!
Un maestro di vita, un mentore, ancor prima che professore di fisica. Indimenticabili le sue lezioni. Lscia un vuoto incolmabile. Grazie di tutto Prof!!
Le corse ad inizio lezione ai posti più nascosti per non essere chiamati alla lavagna... e come dimenticare il: " avete capito SIII o NOOO ?... come? non ho sentito!! SIII o NOOOO"
Indimenticabile Professore.
ho avuto la fortuna/sfortuna di averlo come docente credo nel 1993.
può darsi che con l'eta fosse diventato un po' più malleabile. Era piuttosto sulfureo e bizzarro. Anche disposto a prendersi in giro. ricordo bene i suoi tormentoni: "l'osteria della pattaccona", "l'entropia della mortadella". imperterrito con quella sua voce nasale.
di certo sorretto da un grande entusiasmo e amore per la sua materia e per l'insegnamento. forse (l'ipotizzo io) anche frustrato per rendersi conto che di 100 studenti forse solo 4 (il famoso 4%) valeva qualcosa.
non era comunque un docente "facile", sia per la sua esigenza, sia per il suo modo sferzante e provocatorio di maltrattare lo studente. c'era poco da fare ... testa china a studiare e fare gli scongiuri per superare lui e il suo esame, soprattutto lui.
tutto sommato era un docente competente e valido, ne serbo un buon ricordo. del resto come serbo un buon ricordo di altri docenti altrettanto validi e altrettanto esigenti (ma meno pesanti !).
Ricordo, ad ottobre 1987, la sua prima lezione di Fisica 2, con l'immensa platea dell'aula nel dipartimento di Chimica, sulla collinetta sopra la facoltà d'Ingegneria. Due minuti di assoluto silenzio poi, senza neppure presentarsi, sparò una domanda a bruciapelo : "alzi la mano chi ha dato Fisica 1" (voglio ricordare che, con i corsi estensivi, gli esami del 1° anno erano iniziati a luglio, ossia 3 mesi prima). Circa 8 persone su 130alzarono la mano.... esplose in una sequenza di semi insulti (ma che czzo ci venite a fare, cosa czzo sperate di capire ecc...) e poi puntò il dito contro di me (ingenuamente in prima fila) . "Lei, mi dica perchè non ha dato Fisica 1". Mi feci piccolo piccolo, riflettei un poco su come la mia risposta avrebbe potuto indispettirlo, ma fui costretto a ribattere con la verità : "bèè, veramente... è l'unico esame che ho dato".
Riuscii a strappargli un sorriso. Ricordo mediamente 90 minuti di lezione a livelli mai più sentiti, seguiti da almeno 20 minuti di sue esilaranti esperienze.
Ricordo di aver dovuto dare per 6 volte il suo impossibile scritto di Fisica 2, ma poi di aver passato l'orale al primo colpo (in atmosfera provvidenzialmente pre-natalizia).
Antonio Vitale è un professore a cui devo molto : la sua onestà immensa, nascosta sotto una corazza da duro spesso spietato, la sua intolleranza verso la mediocrità ed i compromessi, sono valori che, magari un pò addolciti, ora che sono diventato Ingegnere Meccanico ed anche docente, mi sforzo di girare ai miei alunni dell'Istituto Tecnico Industriale di Rimini.
Grazie professore .
Io non sono molto d'accordo. Di umiltà ne ho vista ben poca, ho visto molti pregiudizi e favoritismi. Non augurerei a nessuno di morire, lungi da me, però avrei sperato che smettesse un po' prima di insegnare e che se andasse in pensione.
Quello che ho imparato della fisica non lo devo certamente a lui. Sicuramente era un bravo scienziato, ma era un pessimo insegnante.
Per quello che è il mio carattere, preferisco un professore severo, che chiede molto ma che dà anche molto agli studenti.
Ho conosciuto il Prof. Antonio Vitale 2/3 anni fa, per motivi professionali, essendo il suo Editore. Ricordo di lui la sua profonda conoscenza e parallelamente la sua bellissima umanità popolana...per lavoro sono in contatto con parecchi docenti universitari, più o meno attempati, tutti gran cervelloni nella loro materia...non ho mai conosciuto alcun Professore che ti parlasse come fosse tuo amico! Ricordo ancora che poco prima che ci lasciasse, un pomeriggio venne a trovarmi per discutere di lavoro...aveva ancora i segni della chemioterapia, io gli dissi: "Professor Vitale, se posso permettermi, sa che assomiglia molto a Claudio Bisio"...ci facemmo una gran risata insieme.
Non l'ho più rivisto...
Ciao Professor Vitale e grazie di tutto
Ho appreso ora della morte del professore Vitale 20minuti fa.. Ed ho voluto verificare di persona.. Ora so che è vero..
Voglio lasciare un ricordo:
Avevo 20 anni e lui arrivava alla sede dell'università parcheggiando il suo bmw 520 davanti all'ingresso..passando tra i paletti pedonali. La prima volta che mi fece lezione mi fece capire che il premio Nobel dato a Rubia era merito suo...e che la riconoscenza non sempre in questa società è un punto fermo. Raccontò dei suoi anni universatari..e di quanto fu allegro .. fino a quando suo padre gli diede nel '60 qualcosa come 50 milioni di lire.. per impegnarsi a fondo...ebbene lui diede in un anno più di 14 esami..insegnandomi ke se anke sei,passatemi il termine, un cazzone..se vuoi puoi farcela! Ricordo ancora quando mentre mi faceva lezione si presentava al maurizio costanzo show e parlava di neutrini come lui solo poteva fare..rendere comprensibile a chiunque nozioni di fisica. Il mio ricordo è questo..non un orale andato bene, non ricordo nemmeno il voto, ma il modo in cui riusciva a renderti partecipe di un concetto di fisica nel modo più semplice possibile. Questo mi ha insegnato...come spiegare qualcosa a qualcuno che l' affronta x la prima volta...
Se c'è qualcuno che può avvicinarsi a robin williams nel film Carpe diem - L'attimo fuggente..ebbene per me è Antonio Vitale.
Era forse di novembre quella mattina uggiosa, uggiosa come spesso in Toscana. Viale Morgagni, Facoltà d'Ingegneria, aula gremita, forse 300 ragazzi, lezione di Fisica 1 a momenti. Nel brusio generale di tanti accenti di giovani provenienti da tutto lo Stivale, una voce forte sull'uscio risuonò. "Siete troppi, che siete venuti a fare, al primo appello vi boccio tutti ? " terrorizzando l'aula. Poi scoppio in una risata, che mi rimarrà a lungo impressa.
Così si presentò a noi, piccoli e inermi aspiranti ingegneri ... un gigante. Forse ho esagerato ma Antonio Vitale da Pesaro la Fisica la sapeva e la sapeva pure spiegare. Chi ha avuto la fortuna, come il sottoscritto,di seguire i suoi corsi lo potrà testimoniare. Ancora oggi riecheggiano nella mia testa alcune delle sue straordinarie performance. Scienza ma anche senso dell'umorismo, ironia e autoironia, una presenza scenica da attore consumato e poi quel suo magico accento romagnolo a fare da cornice. Antonio Vitale in quegli anni lavorava al Cern di Ginevra, bosoni, muoni e particelle varie. A noi trasmetteva la fisica di quasi 400 anni prima. Quella di Galileo e Newton ancora oggi sconosciuta ai più perchè le scienze esatte nel nostro Paese sono state e sono ancillari, marginali, residuali.
Questo è un paese di poeti, di letterati. Il paese di Dante ma non di Galileo, il Paese di Pirandello ma non di Enrico Fermi, il Paese di D'Annunzio ma non di Ettore Maiorana, il Paese di Salvatore Quasimodo ma non di Bruno Pontecorvo e così di questo passo.
E siamo ai giorni nostri in cui un Ministro della Repubblica non sa del Cern di Ginevra dove da 30 anni si cimentano giovani ricercatori italiani. È solo l'amaro finale di questa storia.
Antonio Vitale è morto qualche anno fa a causa di un male incurabile. Oggi in quell'aula e davanti a quei giovani amanti della scienza avrebbe detto : sorbole, Ministro, torni fra due appelli, e studi, studi molto, perchè odio i mediocri.
Alla memoria del mio grande professore Antonio Vitale.
Sono un "vecchio" ingegnere , ed ho conosciuto il grande Antonio negli anni 1973-1974 , quando le lezioni di Fisica I e II si tenevano nelle aule di Via Zanolini . Allora Antonio aveva una splendida Lancia Fulvia Coupè verde scuro , che qualcuno gli aveva proditoriamente rigato . Ricordo il suo commento : " Ragazzi , è inutile che continuiate a rigarmi la macchina , tanto fino a quando non cade a pezzi non la cambio !!!! .... CAPIOTOOOOOOO ?? ... GRANDE !!!!
Anch’io sono della vecchia classe 1973/74, 1° anno Ing Meccanica.
Che dire.....
Direi che non apprezzavo e tutt’ora non apprezzo l’arroganza e tantomeno se da parte di chi ha potere su di te.
Ancor meno se uno l’arrogante lo fa per puro divertimento, godendo de terrore suscitato nei ragazzi, costretti a dipendere da lui.
Bocciare 10 studenti di seguito solamente perché sei indisposto, non avendo trovato il tuo posto auto libero....no, non lo approvo.
Ora la cosa può far sorridere e son certo che anche lui, in cuor suo, sorrideva, ma chi, dopo tanta fatica, doveva ripresentarsi, non sorrideva affatto.
Grande scienziato?....
Può essere, anzi, lo sarà stato di certo, visti gli incarichi. Non ho avuto modo di conoscerlo sotto questo profilo.
Grande professore?....
Avrei qualcosa da ridire.
La lezione urlata che ti chiude le orecchie, non la vedo da grande prof.
Le conclusioni logiche fatte in tutta rapidità, che non ti danno il tempo di capire, no non le considero didatticamente valide.
Grandi prof, DIDATTICAMENTE validi, per chi ha frequentato negli anni 70, furono l’ing Bonacini e Minnelli di Macchine, con il loro parlato che ti dava il tempo di comprendere ed assimilare il concetto.
Inventarsi una domanda diabolica utile a buttar fuori i primi 5 della sessione quale “perché la luna non cade sulla terra?” lo trovo penoso.
Questo per 3 ragioni:
Primo perché non era argomento delle tue lezioni, ma solo domanda trabocchetto.
Secondo perché la usi solo per buttar fuori.
Terzo perché la pretesa risposta “per la conservazione del momento della quantità di moto” non era affatto la risposta giusta.
Anche un corpo che cada, fuori dall’atmosfera, secondo una parabola, conserva il momento della quantità di moto, eppure impatta sulla terra.
Anche un satellite che compia un’ellisse eccessivamente eccentrica lo conserva, eppure, per una particolare ellisse, può urtare il suolo.
Solo dopo Meccanica Razionale capii la cosa e conoscevo molto molto meno di quanto conosceva lui.
Un bravo prof non risolve, alla lavagna, uno stupido integrale leggendo sul foglio degli appunti; e ancor meno se quell’integrale lo risolve ogni anno.
E dopo Analisi 2 capii pure questo.
Del resto, lui stesso ammetteva che, nella ricerca, la sua forza era l’intuito e non certo la capacità matematica.
Peccato che poi compatisse il collega, topo di lavagna, che ricorreva sempre ai calcoli.
A dargli ragione, dovremmo ora compatire Maxwell, Einstei, insomma, tutti quanti.
Io, con lui, ebbi fortuna e, per una serie di ragioni, mi graziò di tutte le sue scorrerie.
Ma allora mi chiedo: perché mai tanto presente nel cuore della maggioranza dei ragazzi?
Un motivo e non il maggiore, è perché i ricordi della giovinezza sono sempre struggenti anche quando includono brutte esperienze.
Il motivo maggiore sta nel fatto che sì, era detestabile, ma lo faceva con un’estrema comunicativa.
Non ti cacciava con fredda flemma inglese (ricordate Manaresi di Analisi 1 e 2 ?), ma ti urlava, ti insultava, ti sfotteva.
Poi a lezione parlava di sè, o parlava a TE, forse anche offendendoti, ma a TE.
Questo fa si che lo si ricordi umanamente parlando.
Questo fa si che un giovane possa anche accettare d’essere maltrattato.
Ma caro Prof Antonio, ovunque tu sia, mi spiace, ma il 30 non te lo do.
Sono costretto a farti tornare alla prossima sessione.
Ciao, ci vedremo
Lamberto Massarenti
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